Sono passati ormai quattro anni da quando è nata la prima Oasi Apistica di Savingbees e noi, come promesso, non ci siamo fermati qui. L’obiettivo di Savingbees, infatti, è creare tante Oasi apistiche in tutta Italia e chissà, magari in futuro anche all’estero. Per questo motivo, in collaborazione con Michele Segalla, amico di lunga data e naturalista che vive in Val Concei, abbiamo avviato una nuova Oasi proprio in questa valle, per proteggere gli impollinatori presenti e ricreare una maggiore biodiversità di questo magico luogo.

La Val Concei

La Val Concei è un territorio montano situato nella parte meridionale del Trentino alto Adige, fa parte della Valle di Ledro e più in generale del Territorio Garda Trentino.

Il paesaggio è caratterizzato da una forte presenza di prati in fondovalle e boschi sui pendii montani, raggiungibile tramite una strada che parte da Riva del Garda e che da 60 m vi conduce fino a 1000 m sul livello del mare.  E’ una Valle molto apprezzata dagli amanti della natura, che qui possono trovare un ambiente incontaminato e suggestivo. Il turismo, infatti, rappresenta per la valle la principale risorsa di reddito.

Dal punto di vista delle coltivazioni, possiamo dire che la valle non è stata toccata a livello ambientale e questo è un vantaggio, perché non vengono dispersi pesticidi nell’ambiente. Non ci sono campi coltivati e, pur essendo in Trentino, non ci sono nemmeno aziende che producono frutta come, ad esempio, le mele.

Il paesaggio agricolo della Val Concei è invece un mosaico di aziende, a conduzione familiare, dedicate all’allevamento di mucche e capre. L’intero territorio, pertanto, è destinato esclusivamente a prato o pascolo e ciò lo rende un luogo dall’aspetto molto naturale come in una pubblicità del cioccolato svizzero! Ma non tutto ciò che è oro luccica…

I danni della zootecnia

Tutte le attività umane, se non gestite opportunamente, portano con se un impatto ambientale. Come conseguenza dell’allevamento di bestiame, in Valle di Ledro i prati a fondovalle sono stati compromessi da un eccessivo apporto di nutrimenti, principalmente potassio, fosforo e azoto. I liquami, ovvero letami non maturati tramite un corretto processo chimico-fisico, rilasciati nell’ambiente hanno alterato la composizione floristica dei prati che hanno visto apparire in maniera sempre più preponderante specie invasive alloctone che non c’entrano con la flora locale, ma che vincono la competizione su quella autoctona perché sono più predisposte a questo tipo di terreni troppo fertilizzati.

Questo impoverimento floristico ha creato un effetto a catena: sono cambiati gli insetti che frequentano le piante, gli animali che si nutrono di insetti, le proprietà microbiotiche del suolo e, di conseguenza, l’intera biodiversità è stata intaccata e quindi danneggiata.

Anche il meraviglioso lago di Ledro dava evidenti segnali di sofferenza legati ad un eccesso di fosforo ed altri nutrienti, mostrando una fioritura algale di colore rossastro che creava forte imbarazzo e timore a tutti gli abitanti!

La soluzione: grazie ad un articolato progetto promosso e supportato proprio da Michele in veste di assessore all’ambiente, in cui dal 2015 si è provveduto allo sviluppo di un progetto scientifico che ha permesso il trasferimento fuori Valle della quasi totalità dei liquami zootecnici. questa azione ecologica significativa ed efficace ha spianato il terreno per il miglioramento della biodiversità del territorio.

Nella adiacente valle del Chiese, dove invece c’è forte coltivazione di piante che necessitano di forti apporti nutritivi e in cui manca la zootecnia, gli agricoltori necessitavano di fertilizzante, è stato realizzato quindi, un progetto di trasferimento del liquame, portandolo via da Ledro a dove serve. In questo modo, il liquame non compromette più la valle e gli agricoltori di Val del Chiese, anziché comperare concimi chimici, possono contare su concime naturale a km zero per i loro campi.

Oltre a questo, è stata anche acquistata una macchina che rivolta e matura, asciugandolo, il letame facendolo diventare quasi torba. Il letame così lavorato viene assimilato in maniera più ottimale dagli organismi vegetali e non favorisce la diffusione di infestanti, dato che con la completa maturazione, i semi di piante infestanti eventualmente contenuti nella massa, vengono disattivati e sterilizzati.

La Bio-Oasi in Val Concei di Savingbees

Abbiamo chiesto a Michele Segalla a quali difficoltà vanno incontro gli impollinatori nella sua valle e ci ha spiegato che “Le fioriture, in Val Concei, sono compresse in un arco temporale limitato a causa del clima montano e i pascoli sono sempre più invasi dalla vegetazione arborea, a causa del minore uso che ne viene fatto. Tutto questo rende molto più difficile per l’ape e per gli altri impollinatori fare scorte di cibo per sopravvivere al lungo inverno prealpino”.

Ascoltando le parole di Michele, abbiamo deciso di creare proprio qui la seconda Oasi con la sua collaborazione. Un ettaro di terreno con una decina di famiglie di api e tanta, tanta biodiversità per salvare gli impollinatori e non solo loro.

Le nostre Oasi costituiscono un habitat protetto per numerosi altri animali e noi, in nome della biodiversità, non discriminiamo proprio nessuno, neppure gli orsi. Infatti, “da alcuni anni l’orso ha deciso di ritornare a popolare la Val Concei. Come dargli torto in un posto così bello?! Si sa che l’orso è ghiotto del preziosissimo miele e così, per poter convivere entrambi, le arnie vengono protette da un recinto speciale collegato ad un pannello solare che genera una leggera scossa per dissuadere l’orso dallo scavalcare”. – ci racconta Michele.
Oltre ai fiori destinati alle api e agli altri insetti impollinatori come facelia e coriandolo, nella nuova Oasi sono stati anche piantati chili di semi di miscugli di piante alpine locali. Una parte dell’Oasi pertanto è dedicata agli impollinatori, la seconda invece ha l’obiettivo ecologico di reintegrare nell’ambiente varietà native minacciate. Per questo motivo, possiamo dire che la seconda Oasi Savingbees non è una semplice Oasi Apistica, ma una vera e propria Bio-Oasi-Alpina.

“Peccato solo che non possiamo allegare i mille profumi e la bellissima musica di ronzii che invade dall’alba al tramonto questa isola di vita magica!!” – ci fa notare Michele. È vero, non possiamo farlo ma speriamo di averti comunque regalato un po’ di meraviglia con le immagini di questo luogo incantato. Il resto lo lasciamo alla tua immaginazione!

di Petra Invernizzi, Bee-Copy @Pinvi – Racconti di api