Il miele è un alimento unico nel suo genere. Prodotto solamente dalle api, costituisce la più abbondante e concentrata fonte di zuccheri naturali disponibile per la dieta umana. Il potere dolcificante del miele è così elevato da spingere moltissime persone a utilizzarlo come sostituto dello zucchero granulare e degli sciroppi.

Saving bees mieleEnergia Pura

Il miele ha un buon effetto calorico; da millenni viene utilizzato come energizzante naturale.
Possiede un carico glicemico e un indice glicemico abbastanza importanti e per questo motivo dev’essere consumato nelle giuste quantità.
Carico e Indice Glicemico: Si definisce carico glicemico la quantità di glucosio presente in un alimento che, dopo la digestione e l’assorbimento, provoca l’aumento della glicemia (glucosio diluito nel plasma del sangue). Il carico glicemico dipende dalla concentrazione di carboidrati e dalla porzione consumata.
Si definisce indice glicemico la rapidità con la quale aumenta la glicemia in seguito all’assunzione di un alimento. L’indice glicemico varia in base alla semplicità digestiva e di assorbimento; è inversamente proporzionale alla presenza di fattori nutrizionali diversi dai glucidi come le proteine, i grassi e le fibre.
Un carico e un indice glicemico eccessivi, riferiti a un alimento, a un pasto o alla dieta, stimolano troppo la secrezione di insulina (ormone che se costantemente in esubero favorisce l’accumulo di grasso e peggiora il metabolismo del glucosio).

Francamente, è inverosimile che il miele possa giocare un ruolo determinante nell’insorgenza dell’obesità, del diabete mellito tipo 2 e dell’ipertrigliceridemia. Al contrario, tali morbilità risultano più frequentemente associate all’eccesso di cibi spazzatura (alimenti e bevande), di alcolici e alla sedentarietà.

Inimitabile, Unico e Irripetibile

Le caratteristiche organolettiche e gustative del miele sono inimitabili, uniche e irripetibili. Ciò vale soprattutto per il miele autoprodotto, artigianale e maggiormente per quello selvatico. Questa particolarità è dovuta alla variazione compositiva del prodotto che riguarda: l’acqua, i micronutrienti, i macronutrienti e altri elementi come i principi aromatici (volatili e non). La chimica e il bouquet del miele possono mutare fortemente in base alla combinazione di:

  • Genoma e fenotipo delle api
  • Stagione corrente e influsso di quella passata
  • Materia prima (tipi di fiori o di melata a disposizione).
  • Agenti favorevoli o interferenze.

Alimento Vivo e Sicuro

Molti non sanno che il miele “crudo”, ovvero non pastorizzato, è parecchio conservabile e igienicamente abbastanza sicuro. Pastorizzazione, shelf-life e nutrienti “vivi”: La pastorizzazione è un processo tecnologico alimentare applicato, soprattutto dalle industrie, al fine prolungare la shelf-life del miele in commercio. Si basa sulla trasmissione di calore (78-82° C), inferiore al margine di ebollizione, ma sufficiente a eliminare i parassiti, la maggior parte dei batteri (non le spore), le muffe, i lieviti, e i virus. Per shelf-life si intende la “vita sullo scaffale”, cioè il tempo massimo in cui rimangono intatte le caratteristiche necessarie a garantirne la “qualità” del prodotto già confezionato. E’ vero che la pastorizzazione aumenta esponenzialmente la conservazione del miele, ma è altrettanto vero che danneggia diverse molecole termolabili (sensibili al calore) e distrugge la parte viva del miele, responsabile delle caratteristiche antibiotiche e antimicotiche, oltre ovviamente alle vitamine e a tutta la quota enzimatica.
La conservabilità e la sicurezza igienica del miele crudo sono attribuibili in gran parte a due fattori di tipo chimico-fisico:

  • Alta gradazione di zuccherina e bassa concentrazione d’acqua
  • Presenza spontanea di fattori antimicrobici naturali rilasciati dalle api.

Basti pensare che durante alcune ricerche archeologiche abbastanza recenti sono stati rinvenuti dei vecchi contenitori di miele che risalgono a circa un millennio e all’interno dei quali non sono stati in grado di svilupparsi diversi microorganismi invece diffusi nell’ambiente circostante. Alcuni tipi di miele crudo sono tanto ricchi di elementi antibatterici, antifungini e antivirali che, in passato, certi popoli lo impiegavano come disinfettante topico, emolliente e cicatrizzante da applicare sulle ferite, sulle ustioni e su altre lesioni cutanee. In virtù degli stessi fattori antimicrobici, si ipotizza che il miele crudo possa avere un effetto meno predisponente verso la carie dentaria rispetto agli zuccheri granulari e agli sciroppi; tuttavia, anche per colpa della scarsa importanza statistica che riveste il consumo di miele crudo rispetto a quello commerciale, non ci sono prove scientifiche che sostengono questa ipotesi.